Spesso le etichette dei prodotti che troviamo sugli scaffali dei supermercati riportano diciture ingannevoli. Una di queste è la dicitura “oli raffinati”. Il consumatore inesperto intende questa parola nel senso di “elevata qualità” ma, nel mondo dell’industria, la raffinazione significa tutt’altro!

Infatti, la raffinazione è un processo mediante il quale gli oli ottenuti dopo aver trattato il seme o l’alimento di origine con solventi vengono corretti per occultare gli odori ed i colori dei solventi, con lo scopo di renderli più appetibili e meno acidi.

Il processo di raffinazione distrugge quasi totalmente le vitamine presenti e avviene in tre fasi principali:

1.      La deacidificazione: l’olio viene trattato con una soluzione di soda per azzerare l’acidità e successivamente viene “lavato” con l’acqua per far sciogliere e allontanare i saponi dall’olio;

2.      La decolorazione: l’olio viene messo a contatto con i carboni vegetali attivi per eliminare le sostanze ossidate;

3.      La deodorazione: l’olio viene riscaldato oltre duecento gradi sotto alto vuoto per allontanare qualsiasi odore sgradevole.

 

La raffinazione non sarebbe dannosa per la salute se non per un piccolo particolare: durante il processo di deodorazione si produce una minima percentuale di grassi trans. È una piccola quantità ma, in ogni caso, sarebbe meglio preferire l’olio extravergine di oliva, il migliore olio in assoluto per il suo contenuto di vitamina E e polifenoli!

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